Percorso trekking N. 4: Cisterna – Valmellana
Il percorso inizia in piazza Rino Rossino. Il cippo ricorda il sacrificio del partigiano. I fori sul muro testimoniano ancora oggi l’esecuzione.
Rino viene catturato in Val Botassa e poi fucilato. Era incaricato di consegnare i messaggi alla vicina Divisione Matteotti “Renzo Cattaneo”.
Riportiamo la testimonianza di Augusto Bellero, un bandito di Cisterna:
«Gli chiedevano chi fossero i suoi comandanti, ma sapevano benissimo che c’era il colonnello Toselli (“Otello”, nda), che c’era mio padre (“il Gris”, nda); sapevano benissimo dove eravamo: ci sparavano addosso. Quindi se Rino avesse detto qualche cosa non avrebbe tradito nessuno: ma Rino non parlò per rimanere fedele a quei principi di lealtà che aveva imparato in famiglia ed in parrocchia.»
Partiamo dalla piazza in direzione nord, saliamo lungo via Duca d’Aosta, la strada che sale al castello (Può essere utile sapere che dall’altro lato della piazza sono a disposizione i servizi igienici).
Giunti al termine della salita, sulla sinistra troviamo la piazza Maggiore Hope. Da qui l’accesso al castello sede del Museo Arti e Mestieri di un Tempo.
Proseguiamo scendendo lungo via Piave. Troviamo la lapide che ricorda il Maggior Alexander Hope.
Una tragica fatalità: dalla pistola mitragliatrice di un partigiano parte il colpo che stronca la vita del Maggiore (17 aprile 1945).
Arriviamo in località Lemonte, all’incrocio tra via Giovanni XXIII e via XXIV Maggio.
A Lemonte, Il 6 marzo 1945 le colonne fasciste di Ather Capelli attaccano i partigiani della 21a Brigata San Damiano.
Proseguiamo sulla sinistra verso il Cimitero.
Poco dopo sempre a sinistra verso Villanova.
Scendiamo al bivio con la provinciale per Villanova, proseguiamo a destra.
Attraversiamo la Val Botassa, teatro della cattura di Rino Rossino.
Dopo circa 200 m, sulla sinistra troviamo le indicazioni per il sentiero S1, il Grande Sentiero del Roero. Dopo pochi metri il sentiero per Sant’Anna – Mottarone (possiamo ricongiungerci con il percorso trekking N.2: Ghioni-Loc.Lame).
In località Toirane, dopo circa 1 km, circondati da un bosco fitto e umido, un cartello escursionistico indica il sentiero per Belriguardo – San Gervasio. Procediamo su quest’ultimo, lasciamo la strada asfaltata in direzione Est.
Percorriamo e una leggera salita a mezzacosta verso SE. Più saliamo e meno il percorso è netto fra la bassa vegetazione costituita da felci. Inziamo a scorgere il monte de Stephano, sulla cui sommità si ergeva anticamente il Castello di Belriguardo. Continuiamo aggirando questa collina Incrociamo una strada vicinale: giriamo sinistra.
All’incrocio con la strada asfaltata andiamo sempre a sinistra. Possiamo notare l’indicazione del toponimo Bogard “in Belregardo”.
Dopo un tornante, a circa 50 m, raggiungiamo su sterrato il sito dell’antico castello. Oggi troviamo una casetta in prossimità di un insolito uliveto. E’ il cosiddetto ciabot di Lino Vaudano “anima” dell’associazione che gestisce il Museo Arti e Mestieri di un Tempo del paese.
Arrivati a questo punto possiamo sostare, ammirare il Castello di Cisterna e il paesaggio collinare intorno. Affiorano poderose rocche di sabbia sormontate da pini silvestri.
Torniamo indietro al bivio con l’indicazione per Bogard. Questa volta scendiamo verso l’abitato di Verzeglio, in direzione Nord. Al fondo della discesa notiamo la palina lignea sulla lotta partigiana tra Sandamianese e Roero.
Nella giornata del 7 marzo 1945, diverse abitazioni e cascine delle frazioni di Verzeglio, Ronchesio, Valmellana e Gorzeglio vengono saccheggiate dopo uno scontro contro le forze fasciste.
Secondo Tartaglino “Dino”, 2° comandante della 21a Brigata San Damiano, descrive questi avvenimenti:
«Noi intanto ritornammo verso Belgardo e, mentre stavamo mangiando un pezzo di pane presso un muretto, alcuni contadini delle case sparse attorno giunsero trafelati a ragguagliarci su certe prodezze compiute dai fascisti nelle case della Val Botassa, dei furti vari compiuti (denaro, lardo, farina, salame, vino, ecc.), dei soprusi e delle violenze usate su donne, la figlia di Lice e la figlia di Ambrogio».
Proseguiamo verso la borgata Valmellana. Discesa molto ripida e quindi impegnativa su terreno scivoloso. La fatica è ripagata con uno scorcio impareggiabile sulle colline che circondano Cisterna da est a sud est.
Una volta entrati nell’abitato, continuiamo lungo la strada principale fino alla chiesa di San Remigio. Di fronte abbiamo la fontana e la piazza. Troviamo una lapide che ricorda la lotta di Liberazione dei partigiani della 6a Divisione Asti, ed un’altra in memoria dei soldati uccisi nella I e II Guerra Mondiale.
Riprendiamo il cammino dalla parte opposta alla chiesa. Lungo una strada ancora asfaltata e poi sterrata lasciamo l’abitato in direzione sud. Dopo la cappella votiva continuiamo in salita tenendo la destra, in direzione Ovest. Al bivio successivo prendiamo a sinistra, continuiamo sulla ripida salita, fino al raccordo con una strada vicinale.
Proseguiamo in piano lungo questa strada. Al bivio successivo teniamo la sinistra. Costeggiamo l’anfiteatro naturale sulle vigne di Valle San Matteo.
Manteniamo la sinistra e proseguiamo fino al bivio successivo. Lasciamo la strada asfaltata, continuiamo per lo sterrato. Aggiriamo la collina dal fianco Sud Est.
Proseguiamo l’itinerario con una leggera discesa. Arriamo alla chiesetta di San Gervasio. Qui troviamo una palina descrittiva sulla battaglia di Cisterna – Santo Stefano Roero e, poco dopo, sull’Ecomuseo delle Rocche del Roero.
Proseguiamo lungo la strada in direzione del castello di Cisterna. Al bivio per via Alfieri maneteniamo la sinistra.
Terminiamo il percorso con una leggera salita verso il centro del paese
Abbiamo così completato l’anello in piazza Rino Rossino.