Nel febbraio del 1945 Cisterna diventa anche la sede del comando inglese guidato dal maggiore Hope (paracadutato a Mombarcaro, nelle Langhe). Ha il compito di coordinare le azioni alleate di supporto ai partigiani della zona.
Il maggiore Adrian Alexander Hope nasce a Grahamstown in Sud Africa nel 1897, laureato in giurisprudenza ad Oxford esercita la professione di avvocato a Johannesburg.
All’inizio del 1944 passa come ufficiale all’esercito britannico. Addestrato come paracadutista poi arruolato nelle forze che compiono missioni in appoggio ai partigiani.
La sua nobile figura è ben definita dal colonnello “Otello”:
«Il migliore amico che noi partigiani mai avremmo potuto sperare di avere».
Periodicamente in zona sono paracadutati grandi contenitori per aviolanci con armi, munizioni, vestiario e generi di prima necessità che i partigiani si dividono fra le varie squadre.
I materiali sganciati con i lanci sono stoccati presso i locali sottostanti la chiesa parrocchiale. Il maggiore Hope ha il compito di smistare i rifornimenti ricevuti.
La sera del 17 aprile il maggiore Hope muore per un incidente. Il comando è riunito per distribuire il materiale di un lancio. Dall’arma del maresciallo Pasquale Bolle parte un colpo accidentale. Il maggiore viene subito soccorso ma per lui non c’è più nulla da fare.
La salma del maggiore Hope prima viene ricomposta nella chiesa di san Giuseppe, poi tumulata nel cimitero di Cisterna. Nei primi anni Cinquanta viene spostata nel cimitero militare britannico di Genova.