«Il 15 gennaio mi chiamano, devo trasportare con la mia macchina Duccio Galimberti, ferito, all’ospedale di Alba… aveva una grossa taglia che pendeva sulla sua testa, era ferito, tre pallottole. Ma la tragedia fu quando arrivai ad Alba…. Longo rifiuta non potendosi assumere la responsabilità di mettere a repentaglio l’incolumità dell’ospedale senza avvertire i superiori. Duccio non c’è posto per te, c’è ancora una possibilità, ti porto a Canale. Siamo andati e quel signor Ferrero ci ha ospitati per 15 giorni […]»
(Sibona – Enria, 1995. Testimonianza del Dott. Mario Pellegrino “Grio”, medico delle Formazioni GL)
A fianco dell’edificio municipale una lapide segnala questo passaggio.
Tonio Ferrero, industriale locale, con la moglie Gemma è l’artefice principale della Resistenza in questa parte di Roero.
- Sollecita la nascita di gruppi, non esclusivamente armati, ispirati agli ideali dell’antifascismo;
- traduce e propaganda notizie e messaggi di Radio Londra;
- tiene i contatti con il CLN piemontese.
Ispirato dagli ideali dell’organizzazione Giustizia e Libertà coinvolge il Prof. Giuseppe Toso, il Ten. Carlo Grillone, il Dott. Cesare Denoyè e Giovanni Toso.
Antonio “Tonio” Ferrero è inoltre presidente dell’Ospedale “Pasquale Toso” dove operano il Dott. Mattia Appendino e Suor Angela, due “personaggi” della storia canalese. Sono loro a farsi carico del Galimberti.
Ferrero collabora con le formazioni Matteotti e gli Autonomi di Mauri e la storia del Gruppo Canale da lui animato ne è fortemente intrecciata.
Il Gruppo Canale esce dalla clandestinità a partire da maggio-giugno del 1944. Il primo stanziamento ai Piloni di Montà d’Alba insieme al gruppo di Gino Cattaneo (Brigata “Tre Confini”, poi Divisione Matteotti “Renzo Cattaneo”). Dopo qualche settimana fa ingresso negli Autonomi di Mauri (6a Divisione Alpina Asti) con gli spostamenti in località Saretto e Castagnoni, ai confini tra i Comuni di Cisterna d’Asti e Montà d’Alba.